Quaint Art

9 by Anna Pennati. L’Arte tra dimensione onirica, energia e realtà

16/05/2024

Da giovedì 9 maggio a domenica 9 giugno, presso la Almach Art Gallery di Milano sarà possibile visitare la mostra personale dal titolo “9” dell’artista Anna Pennati (Milano, 1961).

Un titolo non convenzionale che allude, ancor prima di varcare la soglia della galleria, ad una dimensione simbolica ed esoterica. Il 9 come simbolo di ritorno del multiplo all’unità, come ultimo numero singolo prima di ricominciare da 1 (10 = 1 + 0 = 1): compimento di un ciclo e perfezione.

Ma non solo, il numero 9 richiama anche agli anni di lavoro di Anna Pennati racchiusi all’interno della mostra. Un percorso diramatosi negli anni in diverse ricerche artistiche ma che, circoscritto nelle due sale della galleria, rende evidenti i propri tratti ricorrenti e distintivi.

Alla mente ritorna la frase dell’artista Claudio Parmiggiani (Luzzara, 1943), che assimilò il suo lavoro al movimento di «un’onda che lo sospinge sempre verso la stessa riva». Così, anche attraverso le opere di Anna Pennati è possibile ammirare come l’evoluzione del suo linguaggio pittorico – durante gli anni – non faccia altro che, inconsciamente, riportarla a casa: alle stesse matrici, simboli, linee.

Tra energia, sonorità e contemplazione

 

Passeggiando nelle sale della Almach Art Gallery e ascoltando le parole dell’artista Anna Pennati, si avverte un clima spirituale e contemplativo. Qui, nessuna parola sembra sufficiente per descrivere i lavori esposti e, al tempo stesso, sembrano esserci già troppe parole in uso.

Kandinskij nel suo caposaldo Lo spirituale nell’arte (1910) asseriva che “L’artista deve essere cieco alle forme «note» o «meno note», sordo alle teorie e ai desideri della sua epoca. Deve fissare gli occhi sulla sua vita interiore, tendere l’orecchio alla necessità interiore”; Anna Pennati sembra recepire alla lettera le parole del padre dell’astrattismo, prediligendo un linguaggio che da pittorico si fa prettamente e mirabilmente «energetico» – come ama descriverlo la stessa artista – mirando a raggiungere l’essenza delle cose, al di là dell’immagine visibile.

I tre elementi espressivi fondamentali dell’arte – linea, forma e colore – vengono liberati dalla “schiavitù della rappresentazione”.

Centrale, all’interno delle opere di Pennati, è la riflessione sulla linea, che da mero mezzo viene trasformata in soggetto della rappresentazione: simbolo di un gesto finito e, al contempo, inevitabilmente infinito.

Anna Pennati. Endless line 9 in black acrilico su tela 2020 - 50x50cm. Almach Art Gallery
Variante complementare tecnica mista su tela 2020 - 50x50cm Anna Pennati
Anna Pennati. Variante complementare tecnica mista su tela 2020 - 50x50cm. Almach Art Gallery

Endless Line di Anna Pennati

 

Nella serie “Endless Line”, la riflessione riguardo l’utilizzo e l’identità caratteristica della linea giunge a compimento. La linea, in queste opere, distaccata dalla sudditanza verso la rappresentazione, diventa protagonista.

All’interno degli Endless Line una linea continua assume diverse forme, più o meno geometriche, sfuggendo all’individuazione precisa del suo inizio e della sua fine. La linea non viene concepita semplicemente come tratto visivo ma come gesto energetico unitario, capace di richiamare ad una valenza sonora, che l’artista invita lo spettatore a cogliere.

La linea, nella sua persistenza senza fine, evoca un flusso di energia creativa, che trasforma un semplice tratto in una esperienza concettuale ed evocativa, in cui forma e suono si fondono in un’unica entità artistica.

L’energia diventa linea e si condensa in una traccia visibile dove curve e rette si snodano e si intersecano in un percorso che ha la durata di un respiro. Il punto è raggiunto, la linea si chiude e l’energia può ora fluire lungo la nuova traccia all’infinito” (Anna Pennati).

Anna Pennati. Sublimazione Dorica tecnica mista su tavola 2017 - 40x30
Anna Pennati. Sublimazione Dorica tecnica mista su tavola 2017 - 40x30. Almach Art Gallery
Anna Pennati. The Black series n.9 - Arturo tecnica mista su tela 2021 - 120x150cm. Almach Art Gallery

Sublimazioni e Black Series

 

Le Sublimazioni rappresentano per Anna Pennati il passaggio di stato: la sublimazione è ciò che, per l’artista, permette di rivelare ciò che risiede dietro un’immagine quotidiana, conosciuta. La realtà non viene più solo rappresentata, ma catturata nella sua essenza: le forme rappresentate non sono più solo forme estetiche ed evocative ma forme energetiche.

La realtà si sfuma nel sogno, permettendo allo spettatore di immergersi in una dimensione onirica, confusa ed essenziale.

Ogni volta che si tenta di descrivere un sogno a parole, esse risultano inadeguate” afferma l’artista, quasi a sottolineare il labile confine tra sogno e arte. Ogni tratto o segno dell’artista – ogni tentativo di rappresentazione “fedele” della realtà – sarebbe infondo inadeguato a cogliere l’essenza delle cose, così come qualsiasi parola sarebbe nulla davanti al sogno.

Le stesse forme sublimate ritornano nelle sculture e nelle Black Series – in cui esse si trovano avvolte in un nero profondo, che le risalta e le cattura al tempo stesso.

All’osservatore Pennati non dice troppo, non si sbilancia, ma chiede piuttosto di immergersi nelle sue opere per provare a cogliere ciò che quelle forme richiamano alla sua mente: ricordi, sensazioni, musiche.

Anna Pennati chiede indirettamente, all’osservatore, di completare il racconto della sua arte, con la propria singola esperienza di vita.

Anna Pennati (Milano, 1961)

 

Anna Pennati (Milano, 1961) è un artista rivolta al mondo internazionale dell’arte, in 25 anni di carriera ha esposto in oltre 50 mostre in gallerie private e spazi museali, tra i quali il Museo dei Beni Culturali Cappuccini di Assisi, Miart a Milano e Sezession Nordwest in Wihelmshaven (Germania)

Sarah Asia Priscilla Caruso

Laureata in “Arti, Spettacolo ed Eventi Culturali” all’Università IULM di Milano, si specializza in comunicazione per la cultura. Fondatrice di QUAINT Art Magazine nel 2024, si occupa trasversalmente di tutte le sezioni della rivista.

Articoli correlati

Torna in alto