
Visioni oltre | Serata Proiezioni | Art Studio Finestreria
Il progetto è a cura di Claudia Ponzi e Irene Follador.
L’evocazione è un viaggio nel tempo e nello spazio personale e comune; una capacità che spesso si rivela un dispositivo in grado di manifestare e influire sulle molteplici sfaccettature della realtà.
La capacità di evocare è il legame che unisce le opere videografiche che saranno proiettate negli spazi di Finestreria (Milano) nel primo screening pensato per dare spazio a quegli artisti che si avvalgono di immagini in movimento in quanto strumento espressivo.
Lo screening ha inizio con il cortometraggio di Santiago Torresagasti, Hết (2023) la cui storia si è intrecciata con quella di Ho Chi Minh, fondamentale figura politica del Vietnam. Il filmato raccoglie immagini in movimento d’archivio per raccontare la vita di un personaggio così emblematico, simbolo di libertà nella storia del paese. Attraverso i luoghi Torresagasti ri-evoca un ritratto che intreccia passato e presente; pur restituendo la soggettività il cortometraggio è una testimonianza di una storia collettiva.
Susana Ljuljanovic con Non Importa (2024) ragiona su una dimensione collettiva relazionando la storia di un luogo con la tradizione artistica antica. Con un parallelo visivo e sonoro tra riprese della stratificazione di spazzatura sull’Isola di Vulcano e di un mosaico del I secolo d.C., l’artista ci mostra cosa veniva rifiutato e gettato a terra nell’antichità in confronto con i gli scarti della modernità. Evoca così una storia collettiva in cui le conseguenze dell’indifferenza della società aiutano a ricordare un senso di colpa generale.
Il video di Chiara Scodeller, Universal (2023), è un’evocativa allegoria di un luogo in quanto creazione della nostra identità. Le riprese tracciano la realtà della fabbrica nella città d’origine dell’artista, la quale si relaziona con questa quotidianità familiare e ritrae l’immaginario della provincia. In questo modo uno spazio del passato ritorna, così come i ricordi di un disagio dato dalla freddezza meccanica dell’ambiente meditando quindi allo stesso sul distacco uomo-macchina.
Proiettato in seguito El Dorado (2023) di Bruno Pavić; l’artista realizza un gioco sincronizzato visivo-sonoro in cui le immagini si susseguono in armonia con i suoni – simili a dei colpi di arma – e con la voce del presidente americano estratta da un messaggio inviato a migranti diretti verso le coste statunitensi. Le istruzioni pronunciate si contrappongono ai volti della scultura “Angels Unawares” (2019) di Timothy Schmalz; un monumentale strumento per evocare i viaggi intrapresi nel corso del Novecento da profughi verso l’ignoto.
Chiude lo screening del cortometraggio di Raffaele Grasso, La Carezza (2023), dove l’intimità e le emozioni si mescolano con il tema della perdita. Ambientato ancora durante le misure di lockdown, il filmato racconta del tacito accordo tra Cesare e Mario, e di come questo patto cambierà le vite di entrambi. evoca un bagaglio emotivo legato alla scomparsa e alle mancanze. Riprodotta una storia comune che basa la propria forza sulla narrazione dei piccoli eventi del vissuto, ma emotivamente carichi che sconvolgono la nostra percezione e il nostro intimo sentire.
La serata sarà gratuita, ma avendo pochi posti in sala è necessario accreditarsi prenotando un biglietto.